- Redazione
- Sabato, 02 Aprile 2022 09:27
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di Walter De Stradis
E’ il primo materano alla guida della Cisl Basilicata.
Nativo di Montalbano Jonico, il cinquantanovenne Vincenzo Cavallo è stato riconfermato segretario regionale nel corso del congresso conclusosi a Matera a inizio marzo. Assieme a lui è stata confermata anche la segreteria uscente, composta da Luana Franchini e Carlo Quaratino.
d: Come giustifica la sua esistenza?
r: E’ una domanda da un milione di euro. Io vengo da una famiglia umile di Montalbano (mia madre era bracciante e mio padre operaio) e i valori che io oggi cerco di portare nell’organizzazione sono quelli insegnati da loro: su tutti umiltà e rispetto. Mi trovo a gestire la grande casa della Cisl non per un qualche “premio” calato dall’alto (come avviene di solito per i dirigenti del sindacato), ma perché io vi ho fatto tutta la trafila, partendo da semplice delegato di un cantiere forestale all’inizio degli anni Ottanta. E tenga conto che questa, che non ho cercato, è comunque una poltrona che scotta.
d: Perché?
r: Una cosa è fare il segretario regionale di una Federazione, con questioni limitate, che ben conosci, un’altra è guidare una Confederazione, con 45mila iscritti, nella quale devi farti carico dei problemi di tutte le categorie e dei servizi.
d: La sua preoccupazione maggiore oggi qual è?
r: Nonostante la Pandemia sia tutt’altro che finita, sembrava ci fossero degli spiragli sulla ripresa economica (l’anno scorso col +6%, quest’anno le previsioni erano sul 4,7), ma poi la crisi innescata dalla guerra è entrata nelle nostre case. Tuttavia con la Pandemia, l’Europa ha avuto l’occasione di rivedere i meccanismi di solidarietà interna, partorendo il Pnrr, che a sua volta doveva essere un’occasione di SVOLTA per la nostra regione, con tutte quelle risorse in arrivo.
d: Perché dice “doveva”?
r: Perché la mia preoccupazione è questa…anche come Cisl nazionale, da sempre stiamo chiedendo un forte patto sociale vero, anche a livello locale, ove ognuno –sindacati, imprenditori, politici- si assume le proprie responsabilità. Ma intanto il tempo passa, e in questa regione noi abbiamo un vuoto, un’assenza politica che dura da mesi. Una politica che si è arroccata soltanto sulle poltrone.
d: Bardi ha nominato la terza giunta, ma potrebbe non essere finita qui.
r: Non si può giocare sulla pelle dei Lucani. Stando alle notizie, i numeri per andare avanti non li hanno e non si sa cosa accadrà. Noi come Cisl vogliamo dunque un interlocutore serio e stabile, che ha i numeri, perché i fondi del Pnrr sono davvero l’ultimo treno per legare la Basilicata alle regioni più evolute, non già del Nord Italia, ma del Nord Europa.
d: Passiamo alle questioni “quotidiane”. A microfoni spenti mi diceva che tutti i giorni viene a Potenza da Montalbano, immagino che il suo sia una sorta di “viaggio della speranza”…
r: Sì, sono un pendolare, ed è sotto gli occhi di tutti che i lavori sulla Basentana (diventata nel frattempo “strada della morte”) sono fermi; giornalmente osservo che in quei cantieri non ci sono mai operai. In alcuni tratti –ove stanno mettendo gli sparti-traffico- nella migliore delle ipotesi ce ne sono in tutto una decina. L’Anas ha detto che quei lavori saranno pronti per agosto, ma la mia preoccupazione è che ci vorranno anni.
d: Quando il gatto non c’è i topi ballano.
r: Beh, anche quando la politica C’ERA era più o meno la stessa cosa. Bisognerebbe dunque capire perché quei cantieri non vanno avanti.
d: Lei era un operaio forestale: mentre parliamo è in atto l’ennesima emergenza nel settore, perché ancora non si sa quando ripartiranno le giornate lavorative.
r: In dieci anni siamo passati da 7000 addetti ai circa 3000 lavoratori di oggi (più 1000 unità rinvenimenti da altri progetti). E’ vero che nel frattempo sono aumentate le giornate lavorative, ma il problema è che la politica (vecchia e nuova) non ha mai creduto nella reale potenzialità della forestazione in Basilicata. Aprire i cantieri a giugno, per raggiungere gli obiettivi prefissati fra Natale e Capodanno, implica far lavorare i forestali con condizioni climatiche difficili in autunno. La “prima” giunta Bardi aveva affermato che quest’anno si sarebbe aperto con largo anticipo, ma siamo a fine marzo e non c’è stata nessuna interlocuzione: nella migliore delle ipotesi se ne parlerà a giugno, come l’anno scorso.
d: Sa bene, tuttavia, che contestualmente c’è chi ritiene la Forestazione un bacino clientelare, e che pertanto il puntuale gioco del “tira e molla” (con operai che protestano e la Regione che poi li “accontenta”) sia una pantomima messa in atto da entrambe le parti.
r: La classe politica, nel corso degli anni, ha voluto e creato questo gruppo di lavoratori come “assistenzialismo”. Ma il problema non è questo. Una volta per tutte, dobbiamo smettere di pensare che questa classe di lavoratori debba essere asservita alla Politica come bacino di voti. Oggi, anche grazie alle risorse del Pnrr, è possibile andare verso una nuova economia ecologica, in virtù dei nostri boschi e delle nostre acque. Ma i boschi vanno tutelati, e per mancanza di risorse, negli ultimi anni i forestali non hanno più lavorato lì, bensì nei comuni, a pulire aiuole e scuole; impieghi certamente utili e necessari, ma la stragrande maggioranza delle giornate lavorative dovrebbe interessare il ripristino boschivo.
d: A proposito delle nostre risorse, è annosa anche la questione delle “quote lucane” dell’indotto lavoro generato dal petrolio. A quanto pare siamo ancora lontani da un’adeguata contropartita.
r: Sì, confermo. I vari accordi con le compagnie non hanno portato a quella ricompensa, in termini occupazionali, che la gente residente vicino alle trivelle si aspettava. Le royalties stesse non hanno portato miglioramenti in ambito lavoro e sviluppo, ma sovente sono state utilizzate per rifare piazze e marciapiedi. Ma rimane il fatto che la gente va via. Oggi il fenomeno interessa anche gli anziani che, privi di assistenza, raggiungono i figli. E perdendo gli anziani, noi Lucani perdiamo le nostre origini, le nostre radici e le nostre tradizioni. In tutto questo, la classe politica locale continua a fare il gioco delle compagnie.
d: E’ così difficile immaginare di PRETENDERE veri e propri numeri, in ambito assunzioni lucane?
r: Il problema è questo: parliamo di aziende non lucane, che si sono portate dietro i LORO dipendenti; quindi diventa anche difficile per noi sindacalisti chiedere di licenziarli per assumerne di nuovi. Ciò che noi chiediamo è dunque di fare formazione in loco, onde creare quelle figure che servono (e che le stesse aziende ci contestano di non avere sul territorio). Ma per fare questo, ci vuole anche una regia politica, che in Basilicata da tanto tempo non c’è.
d: Veniamo alla Salute: negli ultimi giorni, con i dissidi interni alla maggioranza regionale, abbiamo “scoperto” che l’ex assessore Leone “subiva” molte delle decisioni di Bardi (che non condivideva), pur sperticandosi nelle lodi di circostanza; e che –di converso- per il Governatore, lo stesso Leone oggi non sarebbe buono manco a fare il semplice consigliere. Se stanno davvero così le cose, c’è da domandarsi se i Lucani negli ultimi due anni e mezzo non siano stati presi in giro.
r: La realtà, con la Pandemia, era sotto gli occhi di tutti: i governi italiani avevano via via ridotto la spesa sulla Sanità e in Basilicata, di conseguenza, ancora di più. La politica dei due poli ospedalieri non ci aveva mai convinto, e i fatti ci hanno dato ragione. Non siamo una piccola regione, con 131 comuni distanti tra loro, una popolazione sempre più anziana e strade che non abbiamo: occorre creare dunque una Sanità “di prossimità”. E poi avevamo detto anche un’altra cosa: l’assessore Leone era stato “commissariato” da mesi. Dal canto suo era un medico, quindi alcune cose riusciva a capirle, ma fin quando la Sanità sarà sempre gestita dalla politica (a qualsiasi livello, si pensi a quella Lombarda, a cui tutti guardavamo come modello), ci saranno di questi problemi.
d: La settimana scorsa il vescovo di Melfi esprimeva grande preoccupazione per le sorti di Stellantis e soprattutto dei suoi operai. Si legge di investimenti altrove in Italia…ma noi siamo davvero l’ultimo dei pensieri dell’Azienda?
r: Stellantis continua a dire che Melfi è un sito strategico a livello nazionale, a parole, ma anche l’investimento che partirà da qui a due anni viene messo in discussione da una crisi dell’automotive che è GLOBALE. Acquistare un’auto oggi potrebbe infatti significare aspettare mesi e mesi. Dal canto nostro, non oso pensare cosa comporterebbe per la Basilicata la chiusura di uno stabilimento del genere: un’eventualità che va scongiurata assolutamente. Il passaggio all’auto elettrica non sarà a costo zero, ma in ogni caso non dovrà inficiare i posti di lavoro. Purtroppo, però, Stellantis al giorno d’oggi va a giornate, naviga a vista. Oggi si produce, domani no.
d: La domanda tormentone: se potesse prendere Bardi sottobraccio, magari anche in dialetto, cosa gli direbbe?
r: In “dialetto” gli direi: “Lascia perdere. Per il bene tuo e dei Lucani. Fai un passo indietro, dài la possibilità di tornare al voto». Avere una giunta che non naviga né a vista né a naso, non serve più a nessuno.
d: Avrà sicuramente sentito parlare del deprecabile gesto dell’attore Will Smith. Lei a chi –metaforicamente parlando- darebbe uno schiaffo da Oscar?
r: A QUELLA classe politica che ha governato questa regione per tanto tempo, e che oggi ha dato la possibilità di avere QUESTA classe politica. Che è deludente al massimo, e che il popolo lucano non merita. Ma, come dicevo, il “vulnus” nell’elettorato l’ha creato quella precedente.
d: Il film che la rappresenta?
r: “La vita è bella”, anche tenendo conto di ciò che succede oggi.
d: La canzone?
r: Sono un fan di Ligabue, ma non ho un pezzo preferito.
d: Il Libro?
r: In genere i libri di avventura, perché mi distraggono.
d: Mettiamo che fra cent’anni scoprano alla Cisl una targa a suo nome, cosa le piacerebbe ci fosse scritto?
r: In genere sono contro le targhe, ma vorrei essere ricordato come uno che portato un cambiamento all’interno dell’organizzazione, ovvero come colui che ha riportato in auge “il gioco di squadra”.