de_stradis_e_albano.jpgdi Walter De Stradis

 

 

 

Fresco cinquantanovenne, il medico di base Domenico Albano ha festeggiato la vittoria a un più che mai “rovente” ballottaggio (contro quel Di Trani di cui era stato vicesindaco) proprio nel giorno del suo compleanno. Era a capo di una coalizione con quattro liste di centrosinista. Pd compreso.

d: Come giustifica la sua esistenza?

r: Sono riuscito a fare ciò che mi ero prefisso come lavoro, come professione: sono un medico felice di riuscire a donare qualcosa agli altri, sia ai pazienti sia alla comunità. Io sono un civico arruolato undici anni fa nella politica, anche se all’inizio non mi interessava molto: mi piaceva molto di più lo sport, anzi sono stato il vice-presidente della Polisportiva Pisticci in serie D, fino a quando non sono stato coinvolto in questo progetto entrando attivamente in campo.

d: Mi vengono in mente tanti esempi di suoi colleghi che, prima di diventare sindaci, si sono occupati di sport. È il caso di Maglione a Melfi, che è stato il presidente dell’omonima squadra di calcio, oppure di Cupparo con il Francavilla. Secondo lei è un caso o esiste un collegamento?

r: Un collegamento vero e proprio secondo me non esiste, è piuttosto la voglia di fare qualcosa di concreto per la comunità e l’intera cittadinanza (anche se è pure vero che mio padre è stato consigliere comunale tra le fila della Dc per 25 anni, ed è anche da lì che ho ricevuto, seppur inconsciamente, questa voglia di essere utile).

d: Se dovessimo usare un gergo calcistico, si direbbe che lei ha vinto ai supplementari, quasi ai calci di rigore.

r: Direi di sì, è stata una lotta piuttosto sostenuta, al ballottaggio, dunque sofferta.

d:...E qual è stato il “golden goal” che l’ha fatta vincere?

r: Secondo me non si è trattato di un solo episodio specifico, anche perché la gente mi conosce e sa da dove vengo e ciò che faccio. Siamo riusciti, inoltre, a mettere insieme una bella squadra fatta di esperienza e anche di nuovi volti che si affacciano per la prima volta all’attività amministrativa o politica, con programmi degni di nota.

d: In campagna elettorale ha detto “il Pd ha fatto pace con questo territorio”. Cosa intendeva?

r: Noi siamo sempre stati oggetto di divisioni interne e parte dei cittadini ne ha sempre attribuito la colpa al Pd regionale o provinciale. Quest’anno con la nuova segreteria c’è stato un cambio di passo, una svolta, il desiderio di mettersi in gioco, ciò ha consentito di rinsaldare i legami con il territorio mediante l’ascolto e la condivisione con le civiche.

d: Secondo lei, dunque, è tempo che il Pd “faccia pace” anche a livello regionale?

r: Sicuramente sì, considerando che le scelte passate non hanno certo premiato. Dopo tanti anni di Governo di centro-sinistra si è passati bruscamente alla destra, dunque forse è il caso di fare autocritica e ripartire tutti insieme.

d: Quali segnali, dunque, deve dare il congresso ormai alle porte?

r: Apertura e vicinanza ai cittadini. Dovranno mettere alla base di tutto la comunità e il territorio, prima delle ambizioni personali dei singoli.

d: La sua vittoria e quella di Pittella a Lauria sono state salutate come un segnale di ripresa per il centro-sinistra. Secondo lei è realmente così o si tratta di un fatto estemporaneo, dovuto ai singoli casi?

r: A mio modo di vedere le cose, da un lato i cittadini hanno individuato una persona specifica nella quale riporre fiducia, dall’altro anche il centrosinistra riesce ad andare avanti e può dire la sua. I cittadini hanno dato fiducia, adesso è il tempo di risposte concrete.

d: I cittadini secondo lei si erano sentiti traditi dal centro-sinistra?

r: La volontà popolare di fatto dice questo. Se si sbaglia, una cittadinanza attenta priva gli amministratori della fiducia e, in concreto, è quel che è accaduto. Ripeto, è il momento giusto per ripartire, per fare a livello regionale ciò che si è fatto a livello comunale.

d: In cosa la gente si è sentita di punire il Pd e perché?

r: I motivi sono di carattere generale a fronte di una voglia di cambiamento manifestata, sebbene in presenza, certo, di note vicende ancora in corso che possono anche aver influito su certe scelte.

d: Lei è un medico: di quale patologia soffre attualmente la Basilicata?

r: La nostra Regione ha tutto: mare, energia, acqua, paesaggi incantevoli... eppure sono tante le sue mancanze, specialmente dal punto di vista infrastrutturale e dell’attività industriale, vedi il caso della Val Basento.

d:...tutto questo però non dipende dall’ultima Giunta, lei parla di problemi storici.

r: Assolutamente sì, di aspetti mai risolti e con ciò mi ricollego a quanto dicevo prima. La gente ha dato fiducia per molti anni e, non risolvendo nulla, pur avendo a disposizione ottime risorse, si è finiti col creare un impasse di questo tipo. Con tutte le risorse che abbiamo, potremmo essere una Regione autogestita.

d: E quelli di adesso come si stanno comportando?

r: La settimana scorsa ho avuto modo di incontrare il presidente Bardi, l’ho invitato a visitare Pisticci di persona, anche per fargli vedere i problemi reali del territorio. Questa Giunta la vedo un po’ troppo statica sui problemi, è come se non riuscisse a decollare. Tutta la fiducia che i cittadini lucani hanno posto in loro, finora non è stata certo ben ripagata. Io mi sono recato da Bardi con lo scopo di esplicitargli delle problematiche importanti, come quella dell’ospedale di Tinchi per il quale sono state spese delle somme importanti per la sua ristrutturazione. Ebbene ora tocca riempirlo di contenuti e non certo di uffici. Apriamo i poliambulatori con le tante eccellenze, con i day-surgery, con gli ambulatori oncologici, visto che purtroppo i casi continuano a crescere, insomma è tutto il Metapontino che lo chiede.

d: Lei parla di tumori, mi pare che i casi in questa zona siano elevati al punto che un parroco di queste zone fece un intervento pubblico nel quale abbinava tale patologia all’inquinamento...

r: Purtroppo, ed è inutile negarlo, i casi sono diversi e penso in particolare alla Val Basento e a Pisticci scalo. Quando ero vice-sindaco mi occupai di inquinamento elettromagnetico rendendo Pisticci l’unico borgo della Basilicata munito di un piano delle antenne, individuando anche una zona nella quale poterle allocare. Ho chiesto e chiederò al dottoressa Pulvirenti dell’Asm di dare seguito a quanto già stabilito anni fa, vale a dire al monitoraggio della popolazione di Pisticci scalo per valutare il grado di incidenza dell’inquinamento sulla loro salute. C’è un protocollo, ma è rimasto lì.

d: E Bardi che impressione le ha fatto? Le è sembrato reattivo rispetto alle sue segnalazioni?

r: La disponibilità l’ha data, i problemi li conosceva pure, però voleva allo stesso tempo parlarne con l’assessore di riferimento.

d: Eh. "Quale" assessore...

r: … infatti ho capito, quando l’ho incontrato, che ci sarà un rimpasto e che, pertanto, dovevamo ri-aggiornarci a Giunta definita.

d: Da cittadino, è sufficiente secondo lei un rimpasto di assessori?

r: Dipende certamente dalle persone che nominerà. Ieri abbiamo avuto via web un incontro con gli altri sindaci e con i sindacati per quanto riguarda lo sviluppo industriale della Val Basento, anzi c’è un tavolo permanente che per la prima volta vede insieme Enti locali e sindacati con lo scopo di portare avanti delle istanze, ma è da aprile che cercano di parlare con l’assessore competente, gli incontri sono a cadenza semestrale. Non si può andare avanti così, c’è qualcosa che non va. Capirà che qui bisogna correre e non marciare, come dico spesso ai MIEI assessori...

d: Pare che qualche assessore regionale sapendo che non sarà riconfermato sia già sparito.

r: Questo non lo so, ma è certo che i nuovi dovranno darsi da fare in velocità.

d: Dunque il messaggio, neanche tanto tra le righe è: “Fateci sapere subito con chi dobbiamo parlare”.

r: Esattamente: fateci sapere con chi. I problemi sono tanti e vanno affrontati. L’occasione del Pnnr è unica: non possiamo perdere questo treno proprio adesso!!!

d: Qual è, la prima pratica da sbrigare, quella in cima alle altre sulla sua scrivania?

r: Ce ne sono due o tre in realtà. Una è l’Ospedale, ma di questo abbiamo già parlato a sufficienza, poi c’è il luogo che ci ospita durante questo pranzo, rione Dirupo, per il quale è stato rimosso il vincolo di trasferimento, ma ancora dobbiamo riuscire a farlo rivivere. Le nostre caratteristiche casette bianche devono diventare il giusto volano per il turismo, e conto di candidare il rione a patrimonio dell’Unesco. Abbiamo poi, anche delle necessità su Marconia che, in presenza di eventi atmosferici sfavorevoli, è soggetta ad allagamenti. In breve tempo dobbiamo cercare di risolvere anche questa problematica stringente. In ultimo, è necessario restituire il giusto valore al nostro splendido litorale.

d: Ultimamente si è parlato molto dei compensi dei sindaci. Non per farle i conti in tasca, ma il suo a quanto ammonterebbe?

r: In realtà non mi sono ancora informato, nemmeno per curiosità.

d:...Però a fine mese dovrebbe saperlo, no?

r: (Risate) Direi di sì!

d: Il film che la rappresenta?

r: Mi piace molto “Mediterraneo” di Salvatores, mi ricorda il mio paese, con quelle casette bianche.

d: La canzone?

r: “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, perché il cielo voglio sempre vederlo così.

d: Il libro?

r: “Lettera a un bambino mai nato”, della Fallaci.

d: Se tra cent’anni dovessero scoprire una targa a suo nome, cosa le piacerebbe ci fosse scritto?

r: Che sono riuscito nel mio intento circa il patrimonio dell’Unesco.