- Redazione
- Sabato, 25 Settembre 2021 09:05
di Antonella Sabia
Il comparto sanità ha vissuto negli ultimi due anni momenti di estrema criticità a livello nazionale, problemi del passato che sono stati estremizzati dal Covid e che vengono costantemente denunciati dall'Associazione Nuova Sanità e Benessere che si occupa di salute e tutela dell'ambiente. Abbiamo affrontato questi temi con l'Avvocato Leonardo Pinto, presidente onorario dell’associazione, che afferma: «Bisogna prima far funzionare bene i presidi sanitari ed ospedalieri esistenti; se non si è in grado di farlo, come accade, è inutile pensare a riforme».
d: Quali sono i punti più critici di questa gestione?
r: Oltre alla disorganizzazione (da Lauria a Maratea, da Chiaromonte a Villa d’Agri, Policoro, Stigliano, Tricarico, passando per Potenza e Matera), un po’ in tutte le strutture ci sono carenze di personale e un mancato svolgimento, ovvero irragionevole durata di concorsi per il reclutamento di personale medico e ausiliario in generale; a tutto questo bisogna aggiungere la gestione clientelare e politica della sanità che c’è stata e c’è nel Paese. È un problema nazionale, ma il passaggio dallo Stato alle Regioni, e la creazione di un sistema aziendale si è rivelato fallimentare, il covid questo l’ha messo ulteriormente in evidenza. Per non parlare dei lunghissimi tempi delle prenotazioni per le visite specialistiche. Questo accade solo nelle strutture pubbliche perché nel privato nell’arco di pochi giorni si risolve.
d: Un buon amministratore quali caratteristiche dovrebbe avere?
r: Un amministratore oculato dovrebbe essere come un medico che prima fa la diagnosi per individuare la malattia e poi fa la prescrizione dei farmaci per guarire il malato. Questi politici si rifiutano di fare la diagnosi per capire perché non funzionano le cose. Questo rifiuto ostinato non riguarda solamente l’attuale situazione, non dimentichiamo che la sanità materana è stata stravolta, e sono ancora in corso dei processi, siamo rispettosi della giustizia e aspettiamo dunque l’esito. Vorrei sottolineare inoltre che non è possibile avere la pretesa di applicare il parametro costo-beneficio in alcuni servizi essenziali, qual è la sanità: parliamo di tutela della salute, che non si ottiene guardando i costi, è prevista dall’articolo 32 della Costituzione, si tratta di diritti personalissimi e inviolabili. Va tutelata la salute del cittadino di Cirigliano, come quello di Pescopagano, a prescindere, facendo ricorso per la copertura della relativa spesa, alla fiscalità pubblica. L’assurdo è che la sanità privata finanziata dalla sanità pubblica funziona, mentre la sanità pubblica che finanzia la privata, non funziona. Non occorrono dunque scienziati, semplicemente buon senso, applicazione e volontà di risolvere i problemi.
d: Come associazione, quali sono le principali richieste all’amministrazione regionale?
r: Lo abbiamo già fatto durante la conferenza e reitero la richiesta di dimissioni dell’assessore Leone, che dopo due anni anziché far migliorare il quadro delle strutture sanitarie lucane, lo ha di fatto peggiorato. Il presidente Bardi deve prendere atto di questo disastro e correre ai ripari con urgenza.
d: Si inizia a parlare di rimpasto, ANBS si augura che Leone possa essere sostituito?
r: L’associazione che mi onoro di rappresentare non si interessa di questioni politiche, abbiamo degli obiettivi precisi previsti nel nostro statuto, la tutela della salute e l'individuazione di un nuovo modello di sanità pubblica e la tutela dell'ambiente.
d: Cosa dovrebbe prevedere questo modello?
r: Innanzitutto deve far funzionare l’esistente; secondo lei può accadere che un medico possa impuntarsi nel dire di non voler andare a lavorare a Stigliano, piuttosto che a Tricarico? Un insegnante, dopo aver vinto un concorso, non può rifiutarsi di andare nella sede assegnata, pena il licenziamento, vale lo stesso per un magistrato che vince il concorso e va dove viene assegnato dal Ministero. Perché mai la politica consente ai medici di rifiutare di prestare il servizio laddove vengono assegnati? Con questo meccanismo si sta chiudendo l’ospedale di Stigliano; istituito per la prima volta nel 1876 nel palazzo Correale, come ospedale della montagna... ma come fa un anziano per un esame di emocromo ad andare a Policoro o a Matera? Con l’arrivo della gestione aziendalistica, si decide di chiudere un ospedale come questo perché i malati sono pochi, ma una gestione pubblica che si caratterizza in questo modo, è una pessima gestione.
d: La pandemia ha messo in luce queste problematiche, da che cosa si dovrebbe ripartire?
r: Dovrei menzionare un altro serissimo problema, nessuno si è preoccupato di creare collegamenti con mezzi pubblici tra i vari comuni e le strutture ospedaliere di riferimento, poiché non tutti hanno la possibilità di farsi accompagnare o recarsi con il proprio mezzo. Questi presupposti non richiedono studi particolari, solo il buon senso politico, è un giudizio impietoso ma non ci sono giustificazioni che tengono.
d: A questa vostra richiesta di dimissioni, e più in generale alle vostre domande, qualcuno ha risposto?
r: Abbiamo avanzato la richiesta da pochi giorni, ma fino ad ora ci risultano solo mormorii politici. Tenga presente che alla nostra conferenza stampa abbiamo invitato gli amministratori regionali comunicando il tema, ma sono risultati presenti solamente i consiglieri Acito e Perrino, gli altri tutti assenti. È un altro sintomo del disinteresse verso un problema del genere, che viene gestito in maniera politicamente negativa. Abbiamo chiesto notizie all’ARPAB e al direttore sulle attività estrattive della TOTAL, ma non ha risposto, impedendo all’associazione il raggiungimento degli scopi sociali. È un problema così evidente che non ci sono spazi per giustificare omissioni e carenze ingiustificabili. È ora che i lucani prendano atto della situazione che si è venuta a determinare a livello politico regionale e riflettere sul futuro.