- Redazione
- Venerdì, 11 Giugno 2021 13:25
di Antonella Sabia
2900 pazienti trattati, con una degenza media di 8,5 giorni. È questo il numero dei ricoveri nella Stroke Unit dell’ospedale San Carlo di Potenza, istituita 10 anni fa e dedita alla cura dei pazienti con malattie cerebrovascolari di tipo ischemico.
A presentare il report, il Dr Antonio Matera, responsabile della Stroke Unit il quale ha sottolineato che l’ictus cerebrale è la prima causa di morte nelle donne e terza negli uomini, è inoltre seconda causa di demenza e di disabilità.“Abbiamo fatto tutto quello che era necessario per assicurare ai pazienti la migliore assistenza possibile. Parliamo di una struttura semi intensiva con 8 posti letti, con un gruppo multidisciplinare che ha il compito principale di curare l’ictus cerebrale. I risultati migliori li abbiamo ottenuti attraverso la trombolisi di 160 pazienti, riducendola disabilità nel 50% dei casi. Il passo successivo sarà quello di investire sulla neurologia interventistica, assicurando ai pazienti interventi di trombectomia e trombo aspirazione”. Relativamente al periodo pandemico ci ha riferito che “è emerso che si sono ridotti del 30% i ricoveri per cerebrovasculopatia acuta, in particolare le persone con un deficit neurologico lieve, per il timore di contagiarsi, spesso hanno rinunciato a contattare il 118 e di conseguenza hanno evitato il ricovero, con la conseguenza di complicanze più serie”.
Di fondamentale importanza, vi è poi la cosiddetta prevenzione secondaria, per evitare che l’ictus si ripresenti, e un ruolo centrale viene svolto dall’Associazione A.L.I.Ce Basilicata, che supporta le attività di reparto, con operazioni di divulgazione, formazione e informazione. “A.L.I.Ce Basilicata nasce quasi in concomitanza con la Stroke Unit,- ha affermato il Presidente, dr. Luca Onofrio Scappatura -perché ci rendemmo conto nella nostra esperienza lavorativa quotidiana, che la popolazione necessitava di essere edotta rispetto i fattori di rischio, il trattamento e la gestione dei pazienti affetti da ictus cerebrale”.
In occasione del decennale di attività della Stroke Unit, A.L.I.Ce Basilicata ha donato due monitor multiparametricidi ultima generazione al reparto, per una migliore gestione della fase acuta dell’ictus.
“In Basilicata sono colpite, in media, da questa malattia 4 persone al giorno con costi socio-economici elevatissimi sia per le famiglie che per il sistema sanitario nazionale. A tutt’oggi l’ictus cerebrale è considerata una patologia incurabile e ineluttabile. Tuttavia, l’uso di farmaci specifici immediatamente dopo l’esordio dei sintomi può salvare i soggetti colpiti, oltre che ridurre le disabilità gravi”, ha concluso il dr. Scappatura.
Presente alla conferenza il dg del San Carlo, ing. Giuseppe Spera che ha ringraziato il dr. Matera e la sua equipe, riconoscendo una funzione essenziale della Stroke Unit per l’intero territorio regionale, ma anche un nuovo punto di partenza. Allo stesso tempo ha sottolineato il ruolo centrale svolto dalle associazioni, che rendono tutto meno arido e distante dalla realtà.
All’ing. Spera abbiamo chiesto qual è la situazione della ripresa delle attività ordinarie: “Dalla fine della scorsa estate, abbiamo rimesso in piedi tutte le agende e riattivato i percorsi ambulatoriali e chirurgici. Quello che ci ha rallentato in questo momento non è tanto la disponibilità di posti o prestazioni, quanto il fatto che spesso il timore del contagio ha ridotto le presenze e le prenotazioni. Mi auguro che si riprenda presto a vigilare sul proprio stato di salute che è essenziale per non avere danni maggiori. Negli ultimi giorni ho notato un’intensificazione di prenotazioni, e quindi dovremmo essere bravi a regolare questa ondata con una maggiore disponibilità”.