- Redazione
- Sabato, 05 Giugno 2021 09:30
di Antonella Sabia
Incoronata Bochicchio, Federica Summa, Carmela Mecca, Maria Galasso, Donata Maria Zaccagnino, Rosanna Pace, Lucia Iannielli, Rossana Placido, Lucia Romaniello e Marianna Mecca. Sono i nomi delle nuove componenti della Commissione per le Parità e le Pari Opportunità del Comune di Avigliano, che si è insediata il 04 maggio e durerà in carica per l’intero mandato amministrativo. A poco più di un mese dall'insediamento, abbiamo parlato con l'Avv. Incoronata Bochicchio, Presidente delle Commissione, già conosciuta per il suo impegno civico e per la tutela dei diritti dei cittadini in sanità.
d: Chi si può rivolgere a voi e in che modo?
r: Chiunque ritenga di essere discriminato, a causa del genere, delle condizioni fisiche, economiche, familiari, dell’etnia, della lingua, della religione; chiunque ritenga di essere leso nei suoi diritti di parità e di pari opportunità e, per l’effetto, gli sia negato l’accesso ai servizi pubblici, sanitari, alla istruzione, formazione, impiego, avanzamento di carriera. I cittadini possono rivolgersi alla Commissione inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e nei prossimi giorni, sarà disponibile un Modulo per le segnalazioni che potrà essere scaricato dal sito del Comune, sui canali social della Commissione, recandosi presso la sede del Comune in Corso Gianturco o la Delegazione a Lagopesole. È trascorso ancora un mese dall’insediamento dei nuovi componenti, ma questi sono già a lavoro, con incontri che mettono sul tavolo della discussione questioni di estremo interesse, cercando soluzioni in termini di ricerca degli strumenti necessari si, ma che siano anche più utili, appropriati ed efficaci per offrire alle persone risposte alle proprie richieste di tutela.
d: La Commissione partecipa ai lavori del Consiglio Comunale?
r: La Commissione è organismo permanente di consultazione del Comune nelle iniziative riguardanti le pari opportunità per l’effettiva attuazione dei principi di uguaglianza sanciti dal dettato costituzionale. La Commissione già nella data del 13 Maggio ha incontrato le Istituzioni territoriali e i rappresentanti dei cittadini che siedono in consiglio, al fine di iniziare ad attuare proprio i principi che soggiacciono all'istituzione della Commissione stessa. Imprescindibile deve essere, infatti, il dialogo costante, l'interlocuzione e la collaborazione tra tutte le articolazioni dell’Amministrazione ed i cittadini. L’auspicio è vedere che quanto scritto sulla carta venga attuato.
d: Qual è il motore che alimenta il vostro lavoro? Quali iniziative/progetti verranno messi in campo?
r: Ne abbiamo di diversi e tutti alimentano ciascuna commissaria. Abbiamo il motore del Cuore, dell’entusiasmo, della visione e del coraggio. Ne abbiamo in abbondanza da poterne regalare e sa, ne rimarrebbe ancora tantissimo altro da tenere per noi, per la Commissione e per i cittadini che ne vorranno! Queste commissarie sono già al lavoro per promuovere e tutelare i diritti di uguaglianza, di parità e pari opportunità, affinchè non vi siano persone di serie A e persone di serie B. E questo a maggior ragione nel periodo pandemico che stiamo vivendo, in cui troppi diritti restano solo sulla carta, risultando negati e/o violati. Tanti i progetti in cantiere: il Modulo per le Segnalazioni, la creazione di uno sportello per il cittadino, l’impegno per la promozione della cultura delle parità e pari opportunità da declinare nelle scuole, nella sanità, nelle politiche del lavoro e dell'inclusione.
d: Una Commissione composta da sole donne: come mai questa scelta?
r: Una presa d’atto, questa sua, che è anche la mia. Non posso offrirle io la risposta, può trovarla nell’art. 3 e 4 del Regolamento della Commissione, in cui viene cristallizzata la procedura per la selezione dei componenti: alcune candidature vengono presentate dai gruppi consiliari, altre dalle associazioni e dai movimenti femminili, altre ancora dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sempre, chiaramente, operanti sul territorio comunale. Evidentemente le proposte di candidatura ci sono state solo al femminile. Non le nascondo che è già allo studio di questa Commissione la modifica del Regolamento: partiamo, infatti, a rendere inclusivo anche il Regolamento (sorride).
d: Su Avigliano, territorio vasto e complesso, quali criticità insistono maggiormente?
r: L’epidemia di Sars–Cov2 ha avuto impatti su molti servizi riconosciuti come essenziali, con inquietudine ed apprensione abbiamo riscontrato e segnalato il ritardo ripresa a pieno regime, dei programmi di screening oncologi. Sappiamo bene, infatti, che la prevenzione e la diagnosi precoce rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza, cioè tra le prestazioni essenziali che devono essere garantite a tutte le cittadine e i cittadini nel nostro Paese. Sin da subito, abbiamo inviato segnalazione al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità, ai Coordinatori regionali degli Screening oncologici, nonché al Direttore Generale ASP. Ha fatto seguito, inoltre, una richiesta alla IV Commissione regionale per un'audizione sull’argomento.
d: Come è cambiato il ruolo della donna negli anni? Sono ancora poche le donne con ruoli apicali nella società.
r: Occorre volgere lo sguardo al mondo antico, per comprenderne le ragioni di questo difficile e non ancora concluso percorso di affrancazione. Nel mondo antico esisteva la sfera privata incentrata sulla famiglia e la sfera pubblica, con le sue istituzioni politiche, militari e giurisdizionali. La famiglia era l’istituzione sociale in cui tradizionalmente si circoscriveva e risolveva la vita delle donne, ed era un complesso di persone e di beni che facevano capo al pater, “signore assoluto” nella domus. Venivano riconosciuti diritti e garanzie solo ai “civis” ed era considerato cittadino (titolare della cittadinanza) a pieno titolo solo l’individuo maschio adulto e libero. Noi siamo loro figlie. Diversi gli interventi legislativi nel tempo ma c'è ancora tanto da fare: ad acuire la disparità, oggi, anche la pandemia. Ecco perché è fondamentale non perdere tempo e far divenire esigibili anche per le donne, diritti che restano ancora sulle carte impolverate e promuoverne altri. Un'opportunità importante arriva dal Recovery fund che non potrà ignorare i Diritti di parità e di pari opportunità nei capitoli della spesa pubblica. Questa Commissione, con queste commissarie, c’è e ci sarà per dar voce alle persone dai diritti negati e/o violati, per tutelarle e promuovere politiche che guardino ed attuino davvero siffatti diritti.