- Redazione
- Sabato, 05 Settembre 2020 08:33
di Walter De Stradis
A Potenza il suo è un cognome importante: il padre Vito, pezzo grosso del Pd, è stato consigliere regionale e i suoi zii sono noti costruttori. Per questi motivi, ci confessa, da sempre si sente rimbrottare: “Ma proprio tu parli???”. E invece il giovane Francesco Giuzio, consigliere comunale di Basilicata Possibile, di cose da dire ne ha tante.
D: Come giustifica la sua esistenza?
R: Di lavoro faccio l’allenatore. Sono specializzato in “video analisi”: guardo gli avversari e costruisco strategie. Finora sono stato match analyst al Potenza (allenatore Giacomarro), poi sono stato alla Turris e al Poggibonsi, ma la mia esperienza più lunga è stata quella di vice-allenatore al Picerno.
D: E quand'era al Picerno lei fece la famosa esultanza per la vittoria contro il Potenza, che poi le è costata degli insulti sui social.
R: Sì, mi sono macchiato di esultanza (sorride).
D: Un “peccato originale” che lei ha scontato anche al momento di entrare in politica.
R: E a quanto pare sarà sempre così. Anche oggi (mercoledì 1 settembre – ndr) che è uscita la notizia della decisione, in primo grado, della retrocessione del Picerno in Serie D, mi sono arrivati dei messaggi particolari: tra questi un video che unisce la mia “famosa” esultanza di allora (in cui dicevo «Cos’è successo???») con la Sora Lella dei film di Verdone che risponde «… che te la piji ‘nder culo!».
D: (risate) Vabè, ma questa è simpatica!
R: Assolutamente sì, noi Potentini abbiamo un senso dell’umorismo a volte fenomenale. Quando non scade nell’offesa…
D: Quante querele ha fatto?
R: Più che altro alla Polizia ho segnalato le minacce che ho ricevuto, perché comunque ti creano inquietudine: su diverse che ne ricevi, magari quasi tutte sono solo “a parole”, ma può anche capitare quello che per strada ti aggredisce per davvero.
D: Si è mai pentito di aver fatto quell’esultanza?
R: No, perché non era mirata a offendere qualcuno, ma solo a manifestare l’incredulità per aver battuto una squadra in quel momento fortissima. Tra l’altro, mi erano piovuti insulti per tutto il tempo, e io non sono stato professionale nel reagire, ma –ripeto- non intendevo offendere.
D: E ora, per il momento, c’è questa retrocessione.
R: Spiace moltissimo, perché so e immagino il lavoro e il sudore che è stato versato. Vedremo, ma per il momento lascia interdetti e dispiaciuti scoprire che tutto può essere andato in fumo per il comportamento di qualcuno. Tuttavia, se è così che è andata, è giusto che si paghi. In generale, credo che il Calcio –non solo quello locale- abbia bisogno di darsi una vera ripulita.
D: E invece se dovesse dare una “ripulita” alla Città…da cosa partirebbe?
R: In senso “materiale”, credo sia sotto gli occhi di tutti che la Città non viva il suo momento di massimo splendore a livello di decoro urbano, di pulizia e di cura degli spazi comuni. A livello “metaforico”, mi piacerebbe non tanto ripulirla, quanto bonificarla da tutte quelle spinte xenofobe ed egoistiche.
D: Potenza è una città un po’ razzista?
R: Razzista no, ma classista sì. E’ una città che tende a escludere, più che a includere, ma non mi riferisco solo a questioni di colore della pelle, ma anche ai disabili, ad esempio, ai pedoni… Vado nel pratico: questa è una città, che se non hai la macchina, sei fregato. Non sei nessuno. Se vai a piedi o in bicicletta, hai grosse difficoltà. Hai una disabilità, vai alla stazione per prendere l’autobus? Non c’è la rampa. Cammini sul marciapiedi? Ti trovi il lampione che te lo “spacca” a metà. Vuoi andare sul ponte di Montereale? Non c’è spazio per la carrozzina. Potenza la definirei una città “escludente”. Ma c’è di più.
D: Cosa?
R: I centri di Potere. Che non hanno porte propriamente “girevoli”.
D: Nonostante gli avvicendamenti politici?
R: E’ proprio quello il segno del Potere: quando le radici sono così profonde, non importa chi arriva al vertice. Certi interessi sono ampli e trasversali. Un esempio pratico è la vicenda del dg Barresi: messo lì al San Carlo da Pittella/Franconi… pur con tutto il “cambiamento” politico che c’è stato nel frattempo, c’è voluto il Tar per mandarlo via. A Potenza poi c’è una vera e propria “elite” formatasi con Colombo, e c’è tutta una classe politica che ne è derivata, per la quale c’è sempre un vestito buono per tutte le stagioni.
D: Quali sono i gangli del Potere potentino più inossidabili?
R: Ci sono grossi interessi in sanità, ma anche nei rifiuti. E poi c’è una lobby dei costruttori, quelli che hanno dato a Potenza il volto che ha.
D: La “Potenza del cemento”, insomma. Tuttavia anche i suoi zii sono noti costruttori!
R: Sì, ma posso dire con orgoglio che loro non hanno mai costruito un palazzo con più di tre piani. Insomma, se fossero stati i miei parenti a fare il Serpentone, non ne sarei certo andato fiero.
D: Quest’estate, a livello comunale, ha tenuto banco la questione dei due assessori (Padula e Guma), che hanno percepito il bonus Inps, pur in presenza di una cospicua indennità assessorile.
R: L’esempio plastico di come a volte ci si perde in un bicchiere d’acqua: si è trattato di percepire 600 miseri euro, che ora rischiano di interrompere un percorso politico appena iniziato! Io credo che se ci avessero riflettuto a dovere, se ne sarebbero ben guardate dal richiederli. Ora non resta loro che dimettersi. Restituire i soldi non basterebbe, c’è un problema di credibilità.
D: Peggio la Padula che ha rivendicato il diritto ad avvalersi di quei soldi o la Guma che è in silenzio totale?
No, guardi… io ho chiesto le dimissioni della Padula, non tanto per i 600 euro, ma proprio per le cose che ha detto! Le trovo offensive nei confronti di chi vive per davvero della sola partita Iva! Trovo sia un grave autogol l’aver parlato di “fiera dell’ipocrisia”. Per tale motivo, Marika Padula deve dimettersi immediatamente. Su Patrizia Guma ho ancora qualche riserva, perché prima vorrei sentire ciò che ha da dire.
D: Anche i consiglieri comunali che hanno beneficiato del bonus –pur guadagnando molto meno di un assessore- dovrebbero dimettersi?
R: Io penso di sì. E tenga conto che chi fa parte dei monogruppi arriva a prendere 1.057 euro al mese: non sono pochi. In ogni caso, a mio modo di vedere, la cartina al tornasole potrebbe essere quanto uno dichiara di reddito all'anno.
D: Lei quanto arriva a prendere in un mese?
R: Dipende dal numero di commissioni. Nel gruppo siamo in tre, e quindi diciamo che a me toccano 24 commissioni settimanali e quindi arrivo a prendere 5/600 euro al mese. Se sostituisco i miei colleghi posso arrivare anch’io a prendere il massimo. Tenga presente che noi di Basilicata Possibile diamo un contributo fisso al partito che è di 200 euro al mese, che vanno a finire in un fondo per sostenere le attività del partito stesso. Per agosto –mese di pause- percepirò 150 euro, ma ne darò comunque 200 al partito. Il concetto è che il nostro va fatto come fosse un lavoro, ma NON E’ un lavoro.
D: Lei è consigliere d’opposizione, ma io le chiedo di parlarmi della cosa MIGLIORE fatta dalla giunta Guarente.
R: (Ci pensa in silenzio) Non è facile. Ecco, direi l’aver richiesto l’anticipazione di liquidità alla Cassa Depositi e Prestiti per consentire al Comune di pagare i debiti che aveva nei confronti dei cittadini e delle imprese. E’ sempre una grana votare una cosa di bilancio per l’opposizione, ma noi l’abbiamo fatto, compattamente. E’ brutto scoprire che un imprenditore è fallito… e avanzava soldi dalla pubblica amministrazione!
D: Adesso le posso chiedere la cosa PEGGIORE fatta dalla giunta Guarente.
R: Senz’ombra di dubbio ciò che è successo la scorsa estate sul Basento. In quel caso c’è stata una vera e propria abdicazione della legalità. Il progetto partiva con la vecchia amministrazione (ma la nuova non è poi intervenuta!) e diceva tutto e niente, lasciando alle associazioni culturali la possibilità di insediarsi sul Basento e di fare le loro cose. Io l’ho denunciato in tutte le sedi, non solo politiche: c’erano associazioni che si mettevano a fare scontrini per migliaia di euro ogni sera! Io l’ho chiamata la “ciambotta del Basento”, perché sono convinto che su quella faccenda –in cui molte regole sono saltate- c’è chi ha preso voti. E pensi che poi ci siamo ritrovati con un chiosco attaccato –con la musica a palla alle tre di notte!- al centro di recupero da dipendenze per alcol e droga, con ragazzi in cura che non potevano riposare. In un caso del genere mi sarei aspettato l’intervento del Comune! Tutto l’abusivismo che c’era si è fermato in seguito alle mie denunce. Dopo qualche mese, inoltre, abbiamo appreso di una fogna che scaricava nel Basento… proprio lì dove c’erano state tutte quelle persone a mangiare e bere.
D: Sua madre è medico di medicina generale: in piena emergenza Covid, lei denunciò i ritardi che proprio sua madre aveva dovuto subire nella somministrazione del tampone e nella comunicazione dei risultati. Poco fa lei ha parlato di Potenti: nell’inchiesta sulla morte di Astronik, sarebbe emerso –a quanto riportava la stampa- anche un elenco di “vip del tampone”.
R: Guardi, tra un paio d’ore abbiamo consiglio comunale (mercoledì 1 settembre – ndr) proprio sulla questione contagi. Doveva venire Bardi, ma sarà sostituito dall’assessore Fanelli: già questo la dice lunga sull’attenzione che ci viene prestata dal Governatore. Comunque, a mio avviso è chiaro che qualcosa non ha funzionato. E’ sotto gli occhi di tutti che persone senza sintomi hanno avuto subito il tampone, mentre altre hanno dovuto implorare, addirittura inginocchiarsi. E’ chiaro che ci sono delle responsabilità, a diversi livelli, ma le confesso che sono un tantino sfiduciato… e temo che, a proposito dei “colpevoli”, non ne leggeremo mai il nome.
D: Se potesse prendere Bardi sottobraccio cosa gli direbbe?
R: Che ha avuto un mandato, col quale gli è stato chiesto di cambiare marcia, dopo trent’anni. E invece lui sta riuscendo in una cosa che nessuno aveva fatto: scontentare tutti.
D: E a Guarente?
R: Di accelerare, soprattutto sui quei punti del suo programma che erano in comune col nostro: barriere architettoniche, pulizia della città… renderla a misura d’uomo. Anche lui deve tenere da conto che ha ricevuto un mandato di rottura col passato.
D: Il libro che la rappresenta?
R: “La Storia Infinita”.
D: Il film?
R: “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto”.
D: La canzone?
R: “Don Chisciotte” di Guccini.
D: Fra cent’anni cosa vorrebbe fosse scritto sulla sua lapide?
R: «Si è sforzato di fare qualcosa di buono».