CANTINAsciacquariedd

Vanni e Nicolas Lottino sono due giovani potentini, rispettivamente 36 e 30 anni, proprietari da circa due anni della “Cantina Sciacquariedd” di Via Angilla Vecchia. Hanno viaggiato, per lavoro e per diletto, ma alla fi ne hanno deciso di tornare per investire nella loro città.

Quando nasce la vostra attività?
Precisamente il 26 aprile 2017.


Prima di voi c’era qualcosa?
Qui c’era un garage, noi ci occupiamo di ristorazione da tantissimi anni. Per un periodo ci siamo separati perché eravamo all’estero, lui (Nicolas) è stato in Australia e Giappone, e poi mi ha raggiunto in Inghilterra.


È una passione la vostra?
Non è una tradizione di famiglia, non abbiamo fatto l’alberghiero, ma nel corso degli anni è nata questa passione.


La vostra attività è di nuova generazione, ma la crisi si avverte lo stesso?
Siamo figli di imprenditori, conosciamo l’andamento del mondo del commercio, che anni addietro era più fiorente. Oggi più che in termini di avventori nel locale, la crisi temo riguardi più la spesa che gli avventori possono sostenere. Pensiamo alla pressione fiscale che si avverte in Italia, è quella la vera crisi. Finora per i numeri che raggiungiamo, non possiamo assolutamente lamentarci delle presenze e in generale del lavoro che facciamo.


Quali sono le tasse che incidono di più sul bilancio mensile/annuale del locale?
I contributi INPS sono quelli che incidono maggiormente, in ottica di una previsione pensionistica futura, versi un mare di soldi che non avrai più.


Il locale è in fitto?
Per ora si, con la speranza di poterlo comprare. Il fitto però è forse una di quelle spese che incide relativamente sull’attività commerciale.


Tra queste ci possiamo mettere la tassa sui rifiuti?
Anche in quel caso, non è tanto il “quanto” si paga, ma il servizio che non riceviamo. I bidoni della differenziata, ce li hanno portati solamente 15 giorni fa, dopo quasi due anni. Hanno ritirato i rifiuti due volte e poi per altri 10 giorni non è stato effettuato il servizio.


In questi due anni come avete fatto? Avete fatto reclami?
Ci siamo portati la spazzatura nel condominio dove abitiamo. Ci hanno detto che non c’era spazio per mettere i bidoni fuori, e avremmo dovuto tenerli dentro, e ovviamente non è igienico, nè c’è spazio per poterlo fare. Abbiamo dovuto “combattere” e litigare finché una persona ha preso a cuore la nostra causa e ci ha dato un a mano a trovare uno spazio a 50 mt da qui:, “ma che non disturbi il decoro urbano”, così dicevano.


Con i parcheggi come siamo messi?
La sera il problema è relativo perché dalle 20.30 decade il divieto di sosta. Le difficoltà si riscontrano di giorno, in particolar per il carico/scarico, proprio per questo divieto imposto per il passaggio dell’autobus urbano. Avrebbero potuto organizzare meglio la viabilità di questo punto, magari togliendo anche un solo parcheggio. Poi ci sono i lampioni, fulminati più o meno da sempre. Tanti politici locali vengono a mangiare qui, la risposta è sempre “Verrà sistemato!”.


Mentre per i trasporti locali?
A Potenza ci sono tanti turisti, stranieri o persone di fuori che lavorano, sentono parlare di scale mobili, ma poi il loro utilizzo è abbastanza difficile, anche perché queste sono abbastanza nascoste e buie, e chiudono alle 22. È capitato spesso che qualche potentino si è offerto di dare passaggi in Centro, proprio perché utilizzare i mezzi è complicato per le corse e per i tempi con cui vengono effettuate.


Voi siete giovani, cosa pensate della vostra città?
C’è una grossa fetta di rassegnati, non ci sono stimoli, anche se la città e la regione potrebbero offrire tanto. Nel nostro settore in particolare, ma si punta da anni sempre sugli stessi eventi, la gente si annoia. Tanti turisti che vanno a Matera, scelgono di dormire qui, ne vediamo tanti, ma hanno difficoltà con i mezzi pubblici. Far vivere un po’ di più la città non sarebbe male, invogliare la gente a visitarla, perché ci sono numerosi punti di interesse culturale.


...perché avete deciso di tornare a Potenza?
Noi ci crediamo e volevamo portare qui, quella che è stata la nostra esperienza all’Estero. Crediamo nel nostro territorio tanto è vero che ci siamo dedicati alla cucina tradizionale.


Cosa chiedereste a chi amministra la città e in generale la nostra regione?
Semplicemente di provare a lavorare ogni giorno come fanno tutti, mettersi nei panni di quelli che non sono abituati a districarsi tra le carte, di pensare alle esigenze delle singole persone e famiglie. La cosa più semplice di questo mondo.