- Redazione
- Giovedì, 20 Dicembre 2018 12:40
Un’opera dell’Associazione Scuola Presepistica Grassanese è esposta nella Parrocchia dell’Immacolata di Matera. Il presepe rappresenta uno scorcio di Grassano degli anni cinquanta, con le sue costruzioni, le sue case e i suoi momenti di vita contadina.
Ad accogliere l’opera d’arte è stato il parroco Don Vincenzo Dilecce che ha voluto aprire le porte della sua Chiesa ad opere che rappresentano il mistero della Natività ambientato nei caratteristici paesaggi lucani. E quest’anno per rinnovare il mistero della nascita di Gesù la scelta è caduta sul caratteristico presepe grassanese, dunque un pezzo di Grassano che anima la città dei Sassi , prossima Capitale europea della cultura 2019. . “ Siamo orgogliosi di ospitare questa bellissima opera d’arte che racconta la storia e la tradizione di un paese del comprensorio, perché sono convinto la città della Cultura 2019 deve sostenere iniziative culturali che provengono anche da altre realtà. Nello specifico seppur parliamo di un evento religioso cristiano la nascita di Gesù viene riproposta al mondo attraverso l’arte ed è bello poter assistere oggi all’attivismo di moltissime persone che realizzano presepi rinnovando lo spirito del Natale . I parrocchiani hanno già avuto modo di apprezzare le qualità artistiche proposte dall’associazione grassanese e rivedono in quest’opera anche la Matera di un tempo, dove gli ambienti delle case erano quelli della povera gente, umili e contadini e dove si rispecchiano valori condivisi come : l’umiltà, il senso del sacrificio e l’attaccamento alle proprie radici. Una scenografia perfetta quella della famiglia per raccontare al mondo la storia di una delle famiglie più importanti del mondo . La nascita di un bambino è sempre bella e quella di nostro Signore, che ogni anno si ripete, rappresenta quella speranza di un mondo nuovo che rinasce attraverso la difesa degli ultimi e degli emarginati, che regala il vero senso al Santo Natale portando pace e serenità nelle case e nelle famiglie di tutti”. “Abbiamo voluto riprodurre una casa tipica di Grassano. “ Il lammione” ha spiegato Salvatore Digirolamo presidente dell’associazione presepistica grassanese “ locale analizzato per le sue peculiarità anche nell’ indagine Parlamentare sulla miseria con gli atti parlamentari dell’onorevole Gaetano Ambrico ( 1952-1954). E’ un ambiente unico, unitario, perché “unitaria” è la vita che si svolge dentro. La copertura a volta lunettata, che è bella, come dicono i muratori del posto, raccoglie, protegge quasi, unitariamente tutte le funzioni domestiche di riposo, di svago, di pulizia, di cottura dei cibi, di consumazione dei pasti, di prima trasformazione dei prodotti agricoli, e quelle, più importanti, della generazione e dell’allevamento dei figli”. Insomma nel lammione, culla dei valori della civiltà contadina semplice , ma altrettanto straordinaria , si ritrovano i valori e l’affetto della famiglia di Nazaret. Dalle piccole finestre, dalle strade in acciottolato, dai portoni socchiusi si dipartono le vite umili dei personaggi della Grassano anni ’50 che ruotano intorno alla figura del mezzadro e della sua numerosa famiglia.