- Giovanni Martemucci
- Sabato, 17 Novembre 2018 10:00
L’annosa e infinita questione sul recupero o la vendita al Comune del teatro Duni di Matera si avvia finalmente verso la chiusura. Con una sconfitta per la città che perde la possibilità di poter utilizzare il teatro per ospitare gli eventi di Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Lo storico teatro materano capolavoro dell’architettura italiana razionalista degli anni 50, progettato da Ettore Stella, sarà venduto all’asta il prossimo 10 gennaio 2019 quando saranno aperte le offerte pervenute (entro il giorno prima) in busta chiusa. Alla vigilia della cerimonia di apertura di Matera Capitale europea della Cultura si conosceranno le sorti dello sfortunato teatro che non ospiterà nemmeno un evento di Matera 2019. Dal 2014, data di proclamazione di Matera Capitale della cultura non si è riusciti a trovare una soluzione condivisa per renderlo agibile e pronto ad ospitare gli eventi e le rappresentazioni previste dal programma della Fondazione Matera 2019. Ora passerà tutto attraverso una fredda asta giudiziaria curata dal tribunale di Matera che qualche giorno fa ha pubblicato sul sito la procedura di esecuzione immobiliare. Il prezzo base stimato da una perizia redatta dall’architetto Maria Rosaria Mongelli è di 3.332.680,00. L’offerta minima prevista dal Tribunale di Matera è di € 2.499.510,00. Se per caso il 10 gennaio 2019 dovesse presentarsi un solo offerente, il giudice potrebbe decidere o di vendere l’immobile o, nel caso in cui l’offerta non supera di almeno un quarto il prezzo di vendita, ritirare la vendita e procedere all’asta con incanto. Se invece dovessero esserci più offerte, il giudice invita tutti all’asta, a partire dall’offerta più alta, fino a quando qualcuno non si accaparra l’acquisto. Se non dovessero superare la cifra, allora ecco decretato il vincitore. Si chiude così una vicenda sulla quale era intervenuta anche il ministro per il Sud Barbara Lezzi la quale aveva precisato, due mesi fa, che il teatro era oggetto di finanziamento del Fondo di Sviluppo e Coesione e che qualora il Comune di Matera fosse stato interessato all’acquisto del teatro doveva sostituire i 3 milioni e mezzo destinati al teatro Duni con delle opere pubbliche e poi poteva gestire autonomamente la trattativa per il teatro Duni con fondi propri. “Non c’è mai stata chiarezza in merito a questa vendita e quindi non si sono potuti mettere in discussione 3 milioni e mezzo di soldi pubblici della fiscalità di tutti gli italiani per un acquisto da un privato che non ha comunque i criteri di chiarezza” aveva tuonato la ministra. Così fallita ogni trattativa il giudice ha deciso di mettere all’asta il teatro per il quale era pronto anche un progetto di ristrutturazione dell’architetto Luigi Acito già presentato al Comune due anni fa e fermo tra le carte del primo cittadino ed il project-financing già condiviso dal primo cittadino nel 2016 e poi dallo stesso reiterato dopo pochi mesi. Progetto che se autorizzato invece avrebbe consentito ai proprietari oggi di avere il teatro ristrutturato.