- Antonio Nicastro
- Sabato, 13 Ottobre 2018 10:01
La sottostazione Enel di via del Gallitello molti anni fa si trovava nell’estrema periferia della città e tutti i tralicci che convergono ai margini della strada non preoccupavano nessuno; oggi via del Gallitello non è più periferia e lungo il suo asse continuano a sorgere fabbricati ad uso commerciale e direzionale, ma non mancano le abitazioni.
Ai lati del torrente Gallitello è un proliferare di fabbricati che sono sorti anche sull’impervia collina che va da Dragonara a Valle Paradiso, tante villette, qualcuna che ha preso il posto di vecchi fabbricati rurali. Sono ben cinque le linee ad alta tensione, da 150 e 220 KV, quelle confluiscono nella sottostazione e una selva di tralicci si trovano troppo vicini o addirittura sopra ai fabbricati che continuano a spuntare come funghi in via del Gallitello e nella parallela via Isca del Pioppo. La densità abitativa s’è notevolmente intensificata negli ultimi vent’anni, tante le costruzioni abusive che hanno beneficiato dei vari condoni. Nella sottostazione dell’ENEL convergono gli elettrodotti ad alta e altissima tensione per la trasformazione a media tensione utilizzata per alimentare le utenze della città, prima di arrivare alle cabine di trasformazione i cavidotti e la fitta rete di conduttori attraversano una porzione di territorio che non è più costituita da suolo agricolo o non antropizzato per cui moltissimi fabbricati insistono a pochissimi metri dai tralicci mentre tantissime linee aree passano proprio sopra i fabbricati e bisogna fare i conti con gli effetti dell’elettromagnetismo prodotto dalla corrente che attraversa i conduttori. Sono anni che si discute circa gli effetti di questi fenomeni sulla salute umana per lunghe esposizioni all’elettromagnetismo, la scienza non si è pronunciata definitivamente nonostante numerosi studi a livello mondiale; gli ambientalisti e alcune associazioni mediche battagliano affinché le persone stiano più lontano possibile dalle linee elettriche ad alta tensione, poiché rimane inapplicato l’articolo 32 della Costituzione che specifica chiaramente che la “salute è un diritto fondamentale dell’individuo ed interesse della collettività”, non si tiene altresì conto del “principio di precauzione” contenuto nell’articolo 174 della Trattato dell’Unione Europea. La legislazione in materia è costituita da un groviglio di Leggi e Decreti che non fanno chiarezza assoluta circa le distanze dei fabbricati ai tralicci e dai conduttori, il D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81 (Testo Unico Sicurezza sul Lavoro) stabilisce le distanze in base alle caratteristiche delle linee elettriche, si va da un minimo di 3 metri (per linee inferiori ad 1 kilovolt) a un massimo di sette (per linee di 380 kilovolt), ma esistono altre Leggi, Decreti e direttive europee che ingarbugliano la materia. Alcune regioni, in applicazione di una Legge del 2000, ha fissato distanze più cautelative rispetto a quelli indicate nel D.Lgs. 9 aprile 2008 n° 81: nel Veneto, per esempio, le distanze degli elettrodotti dai fabbricati varia, a secondo del tipo di linea, da un minimo di 40 ad un massimo di 150 metri. Qui da noi in Basilicata non risulta essere stata promulgata alcuna legge che fissa distanze di sicurezza dalle linee di trasporto dell’energia elettrica, tant’è vero che a Potenza si continua a rilasciare licenze edilizie che permettono di costruire proprio sotto le pericolosissime linee elettriche. In passato le vecchie amministrazioni hanno affrontato il problema e si era arrivati ad annunciare lo spostamento della sottostazione, s’era parlato del dirottamento delle linee ad alta tensione verso la sottostazione di Riofreddo prevedendo anche l’interramento dei conduttori. Ma sono rimaste intenzioni. In una intervista a Controsenso il Sindaco Dario De Luca dichiarò che “a quanto mi risulta è stata preparata una bozza di accordo fra Comune di Potenza ed ENEL mai sottoscritta, che prevede di interrare i conduttori che costerebbe al Comune 7 milioni di euro, quindi una soluzione sfacciatamente favorevole all’ENEL. Ci impegneremo ad affrontare al più presto questa criticità” anche l’attuale Amministrazione sta terminando il mandato e non risultano azioni amministrative concrete che prevedono la delocalizzazione della sottostazione Enel di via del Gallitello. Nel frattempo si continua a costruire troppo vicino agli elettrodotti.