- Antonella Sabia
- Martedì, 26 Giugno 2018 13:10
Ora riesce a camminare da solo, senza l’ausilio di girello o bastone. Lo testimonia con fierezza alla conferenza stampa il signor Carlucci, di 83 anni, affetto da circa 17 anni dal Parkinson. “Prendevo 18 medicine al giorno”, dice, “e cadevo anche 4-5 volte in una giornata, oggi sono migliorato del 100%”.
È il primo e anche il più anziano dei 6 pazienti che sono stati trattati al San Carlo, che hanno ripreso a condurre una vita più o meno normale, così come altri che dopo mesi di terapia sono tornati al mare con i nipotini, o uno che è riuscito a sostenere un viaggio oltreoceano per andare a trovare i parenti, come spiega la dr.ssa Romaniello, referente dell'Ambulatorio per i disturbi del movimento.
Questa mattina presso l’ospedale San Carlo di Potenza, sono stati presentati gli eccellenti risultati raggiunti dal reparto di Neurologia, diretto dal dottor Enrico Ferrante, che ha attivato un nuovo servizio multidisciplinare che sta migliorando la qualità di vita delle persone anche nelle fasi più avanzate della malattia.
La Malattia di Parkinson è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che colpisce in Italia oltre 250.000 persone. Nelle sue fasi più gravi, la malattia riduce le capacità di movimento e l'autonomia dei pazienti peggiorando la qualità di vita.
I pazienti avviati al nuovo servizio sono stati selezionati dalla dottoressa Antonietta Romaniello, le nuove terapie vengono somministrate con infusione continua di gel di levodopa direttamente nell’intestino grazie a una pompa portatile. L'impianto del dispositivo avviene con una procedura interventistica, la cosiddetta gastrostomia endoscopica percutanea (PEG), curata dal primario di Endoscopia Digestiva, Angelo Sigillito con la collaborazione degli anestesisti della divisione di Anestesia diretta da Libero Mileti.
Presente al tavolo dei lavori la direttrice amministrativa Berardi, il Direttore del Dipartimento Neurochirurgico dr Giovanni Vitale e il Direttore della Neurologia, dottor Enrico Ferrante.
“Partendo da grandi numeri, si può riuscire anche nei piccoli problemi del quotidiano. Il Dr Ferrante si sta allineando ai risultato dei più grandi Centri italiani. Il Parkinson è oggi una delle malattie, come anche l’Alzheimer, che affligge sempre più persone modificando le abitudini familiari e sociali”, ha affermato il direttore del dipartimento, dr Giovanni Vitale.
“Presso l’ambulatorio della malattia del Parkinson del San Carlo, attivo dal 2008, curato dalla dr.ssa Romaniello, abbiamo in cura oltre 600 pazienti, molti dei quali provenienti dalle regioni limitrofe, alcuni anche dal Nord. Da quest’anno abbiamo introdotto questo nuovo trattamento, con la collaborazione del dr. Sigillito, del dr. Mileti e delle loro equipe, per i pazienti con Parkinson in fase avanzata quando l’effetto della terapia prolungata provoca dei disturbi provocando fasi OFF e ON, cioè giornate in cui il paziente ha dei blocchi motori oppure la comparsa di tic incontrollabili che possono durare molte ore al giorno. A dicembre è stato trattato il primo paziente con un gel di levodopa che viene introdotto attraverso la PEG (gastrostomia endoscopica percutanea) nel duodeno, evitando le fluttuazioni del farmaco nel sangue, per cui si ha una stimolazione continua delle cellule nervose”, ha affermato il dr Enrico Ferrante, primario del reparto di della Neurologia. “Cambia così radicalmente la vita del paziente e dei familiari che li assistono. Si tratta di una terapia efficace che richiede un pre-ricovero della durata di 4-5 giorni, durante il qualche c’è una fase di test di 36 ore in cui al paziente viene posizionato un sondino naso-gastrico e iniettato il farmaco, per sondare la risposta al fine di valutare per l’impianto della pompa portatile. Ad oggi abbiamo ottenuto buoni risultati e ci auguriamo di fermare i viaggi sanitari verso altre regioni, e come accaduto riteniamo di poter diventare un centro pilota di riferimento per il trattamento della malattia di Parkinson in fase avanzata”, ha poi concluso.