- Giovanni Martemucci
- Sabato, 21 Aprile 2018 10:02
Cittadini e associazioni ambientaliste in protesta da qualche giorno per il taglio di 86 alberi di pino per far posto ad una rotatoria al quartiere Lanera dal costo di ben 650mila euro.
Il Comune di Matera ha approvato nei mesi scorsi un intervento di riqualificazione dell’asse viario di via Lanera partendo dall’incrocio di via Lucana fino all’incrocio con via Annibale di Maria di Francia per un importo abbastanza alto che in tanti contestano. I lavori prevedono il taglio di 86 alberi presenti sia nello spartitraffico centrale di via Lanera sia in prossimità dell’incrocio con via Annibale Maria di Francia dove è prevista la costruzione di una rotatoria per decongestionare il traffico cittadino su una strada interessata da un flusso notevole di veicoli. I lavori per il taglio degli alberi sono partiti nella mattinata di lunedì 16 aprile, ma grazie alla presenza di alcuni attivisti di Legambiente, sollecitati dal materano Pio Acito con alcuni post su facebook, i tecnici del Comune di Matera si erano “fermati” di fronte alle proteste degli ambientalisti e dopo aver tagliato il primo albero hanno interrotto i lavori. Contrariamente a quanto si sostiene, “Gli alberi sono in buona salute – dichiara Pio Acito di Legambiente – ma purtroppo hanno il grave difetto di trovarsi su un tracciato fatto a tavolino da tecnici per realizzare una rotatoria all’incrocio con via Annibale Maria di Francia. Legambiente non chiede di fermare i lavori per realizzare la rotatoria, ma di rivedere il progetto per spostare di qualche metro l’opera e salvare così il maggior numero di alberi possibili. C’è anche da risolvere il problema delle radici dei 23 alberi che si trovano nello spartitraffico centrale e in questo caso mi chiedo se è possibile che non ci sia un ingegnere o un tecnico che non pensi ad una soluzione diversa dall’abbattimento, che potrebbe essere un intervento sull’apparato radicale degli alberi oppure la possibilità di inserire pedane sopra elevate di metallo, che costano poco rispetto alla somma investita per i lavori. L’impressione che abbiamo è che non ci sia la voglia di ripiegarsi a soluzioni alternative all’abbattimento”. Mercoledì scorso nell’area di via Lanera interessata dai lavori di riqualificazione c’è stato un sopralluogo congiunto tra associazioni ambientaliste, cittadini residenti e tecnici del Comune di Matera per cercare di trovare una soluzione che al momento appare lontana visto che i lavori procedono comunque. Intanto il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Giuseppe Miolla, con una lettera inviata al Comune di Matera ha presentato una istanza di accesso agli atti amministrativi ai sensi ai sensi della L. 7/08/1990 n. 241 per verificare che l’iter progettuale ed autorizzativo sia corretto. “Un procedimento amministrativo, quello della rotatoria e abbattimento degli alberi, - afferma Mimmo Genchi, ex consigliere comunale da sempre impegnato sulle tematiche ambientali- in palese contrasto e violazione al Regolamento di Tutela Verde Urbano del Comune di Matera. Forse impugnabile. Ma che Dirigenti ci sono al Comune di Matera che non sono in grado di rispettare neanche i Regolamenti del Comune stesso? Una rotatoria con un inutile abbattimento di oltre 86 pini marittimi in una zona a vincolo paesaggistico che sono memoria di tutti i materani. Ed hanno anche la faccia di chiamarla ‘riqualificazione’. Questa è la cultura della conservazione e della memoria? Il procedimento, a mio parere, è viziato da gravi irregolarità e andrebbe sospeso in autotutela. La prossima mattanza, quindi, sarà riservata alla vicina pineta del vecchio ospedale, ultimo polmone verde importante al centro della città?”. Le ultime notizie in nostro possesso sono che giovedì sera c’è stato un primo sit-in nel rione, ma –a quanto pare- la richiesta di rivedere il progetto al momento è rimasta inascoltata e non è stato assunto formalmente alcun impegno “compensativo” (la piantumazione di alberi altrove nel rione). In ogni caso, fino a lunedì non sono previste novità, anche perché si è in attesa della “controperizia” commissionata da Legambiente.