- Giovanni Martemucci
- Sabato, 24 Febbraio 2018 11:04
Un Palasassi desolatamente vuoto ha decretato il fallimento della “Festa dei volontari di Matera 2019” svoltasi nella Città dei Sassi qualche giorno fa.
Quello che doveva essere un mega concerto con ospiti importanti per assoldare i volontari di Matera 2019 va in archivio come uno dei flop più clamorosi della Fondazione Matera-Basilicata 2019. La città non ha risposto a questo appuntamento forse poco ben progettato da chi si occupa di marketing e comunicazione all’interno della Fondazione. La scarsa chiarezza sull’obiettivo della manifestazione ha probabilmente frenato la partecipazione della città visto che in tanti credevano si trattasse di un evento riservato solo a chi volesse proporsi come volontario. Un vero terremoto nella macchina organizzativa degli eventi di Matera 2019 (con l’immancabile corollario di polemiche sui social) tanto che lo stesso Paolo Verri, direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 ha dovuto fare pubblica ammenda e scusarsi per la non riuscita dell’evento costato ben 50mila euro al quale però hanno partecipato soltanto qualche centinaio di persone “mi scuso con il mio staff che ha lavorato per giorni senza sosta”. Sulla vicenda è intervenuto anche il manager Valentino Blasone: “Lo spettacolo di un palazzetto semi deserto in quella che doveva essere la festa dei volontari e dei ragazzi è stato quanto di più triste si poteva immaginare. I ricordi di piazza San Giovanni stracolma si rispecchiano nel vuoto e nel nulla del Palasassi del 19 febbraio. Di tutto questo vi è la responsabilità piena e totale della Fondazione e del suo direttore Verri, nonché del CDA, che si ostina ad approvare spese e manifestazioni senza neanche chiedersi nel merito come queste siano progettate, eseguite, gestite. Nessuno può dimenticare che la Fondazione gestisce fondi pubblici, in ultima analisi tasse di noi cittadini, e che quindi ancora una volta trasparenza, oltre che una parola magica, deve necessariamente essere un sentiero strettissimo da percorrere e non derogare. Ma questo sembra non valere nel CDA della Fondazione. Ritorna infine in auge il problema del logo, con l’espediente tutto Azzeccacarbugli di un doppio logo, con il secondo nuovo da sfruttare a fini commerciali. Ne abbiamo bisogno? Perché? Il sopire e tacere, il tacere e sopire, di manzoniana memoria, trova in questa vicenda una rappresentazione esemplare: la città prima, il consiglio comunale alla unanimità poi, si erano già espressi in merito e la Fondazione, il suo direttore e il suo CDA insieme, fa finta di non sapere e ricordare. Dopo oltre un anno, quasi di sfuggita, ritorna sul luogo del delitto a compiere l’ennesimo strappo, a lacerare ancora di più quegli scampoli ultimi di fiducia ormai persa. Perché la Fondazione tutta, dal direttore Verri al suo CDA, Sole, Pittella, Adduce, Tortorelli, De Giacomo, è contro Matera 2019?” Resta il fatto che la campagna di comunicazione per la festa dei volontari è stata poco efficace e forse ambigua nell’immagine, oltre a non spiegare bene la natura dell’evento. Nemmeno il tam tam sui social ha funzionato a giudicare dell’esiguo numero di giovani presenti all’evento, rispetto alla capienza del Palasassi che può ospitare 2500 persone. Vediamo cosa accadrà il 19 marzo prossimo quando è previsto il terzo appuntamento (uno ogni 19 del mese) con gli eventi di avvicinamento al 2019. Sempre che la città non si lasci distrarre dai falò di San Giuseppe.