- Virginia Cortese
- Giovedì, 25 Gennaio 2018 12:31
Questa mattina presso la Sala “Medici Illustri” dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Potenza, si è siglato un importante Protocollo d’Intesa che ha coinvolto la Caritas Diocesana di Potenza, Marsico Nuovo, Muro Lucano, l’Istituto Professionale “G. Giorgi” del capoluogo e la Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici.
Un risultato epocale, che la dice lunga sull’inversione di tendenza che si sta verificando in ambito di cooperazione sociale e che rimette in moto l’idea della sinergia di competenze elevate al sevizio degli ultimi. L’impegno congiunto ha quindi una significativa rilevanza sociale e culturale e vedrà protagonisti gli alunni del corso per odontotecnici, che prendono parte al progetto di alternanza scuola-lavoro.
La rete operativa sarà così strutturata: la Caritas provvederà a individuare le persone bisognose di protesi odontoiatriche, attraverso i dati dei centri di ascolto, diocesano e parrocchiali, acquisterà il materiale per la realizzazione degli stessi e promuoverà l’azione di volontariato presso l'istituto; i medici odontoiatri iscritti all'Albo che aderiranno al progetto, effettueranno la visita clinica preliminare per la selezione dei pazienti edentuli e seguiranno gli stessi nell'iter riabilitativo-protesico; gli odontotecnici garantiranno la conformità del dispositivo messo a punto dagli studenti che realizzeranno le protesi mobili, con la supervisione del corpo docente.
Così il dott. Rocco Paternó, Presidente dell’Ordine dei Medici, nei saluti introduttivi: “Con il dott. Galizia e l’Ordine tutto abbiamo deciso di aprirci al sociale, non a caso abbiamo siglato protocolli con l’ordine degli psicologi di Basilicata e associazioni di volontariato, in un momento in cui la Sanità nazionale riesce a dare poca sicurezza alla classe media, è fondamentale la collaborazione. Vorrei tributare un forte ringraziamento ai ragazzi che esorto all’impegno nello studio e nel lavoro, senza perdere lo sguardo su chi manifesta una qualsivoglia necessità”.
Il dott. Donato Mariano Galizia, Presidente della CAO: “Con gli altri quattro colleghi, componenti la Commissione abbiamo aderito in modo entusiasta. Il preside Nigro, contattandoci, ci ha offerto una opportunità importante. Ritengo che per gli studenti il percorso di ore all’interno dei laboratori di odontotecnica si faccia più avvincente perché vivranno la costruzione di un dispositivo che sarà utile per i pazienti che saranno individuati e accompagnati nell’iter riabilitativo e nella fase successiva. Colgo l’occasione per presentare un’altra iniziativa: vorremmo costruire su base volontaria un ambulatorio odontoiatrico, dove si possa dare al paziente il dispositivo ma anche curare nella completezza e non solo in caso di terapie mutilanti come le estrazioni. Secondo le esigenze. In tal senso, il protocollo si completerà nel tempo”.
Il dirigente scolastico dell’Ipsia “Giorgi”, Carmine Nigro: “La scuola ha raggiunto un altro obiettivo, una nuova prospettiva di collaborazione per la quale i ragazzi non si limiteranno solo a operare praticamente ma vivranno un’esperienza formativa con enorme valenza sociale. È una idea innovativa di alternanza scuola lavoro che coniuga il bisogno sanitario ai dettami della legge. La scuola deve essere protagonista nel tessuto economico e sociale, non deve subire le decisioni ma proporre”.
Marina Buoncristiano, Responsabile del centro “A casa di Leo”: “I ragazzi sono i veri promotori, ma un ringraziamento va quest’oggi anche alla prof.ssa Pierri, per l’impegno profuso. Pongo l’accento su un aspetto: l’iniziativa odierna dà l’avvio a una stagione di dialogo, di costruzione di reti e di sinergie. Se vogliamo che cresca una società più civile dove il seme della sussidiarietà sia vivido, è necessario non lavorare da soli, ma mettere insieme tutte le risorse di cui si dispone. Promuoviamo l’uomo nella sua interezza”.
Le conclusioni sono state affidate a Mons. Salvatore Ligorio, che rivolgendosi agli studenti presenti ha ribadito: “Quando mi è stato rivolto l’invito, saputo della presenza dei voi giovani, ho detto sì perché siete il segno della speranza della intera comunità. Emergono i doni e i carismi, e l’attenzione alla educazione è contestualmente attenzione alla cultura nella vita. La scuola è di tutta la comunità e quando si forma una persona, c’è la ricaduta di bene sulla intera comunità. come un ponte! La scuola con i docenti e il personale Ata è espressione di famiglia. A voi dico: imparate a stare insieme, ad ascoltarvi e a sapervi accogliere. L’Ordine dei Medici di apre a questo discorso, nella vocazione e nel servizio nei confronti delle persone, non è azione avulsa ma concreta di restituzione della dignità agli ultimi. Un gesto filantropico compiuto è fatto sulla Umanità (se pensiamo a chi cerca Dio) e per chi ha fede significa toccare nella fragilità della carne umana, quella di Cristo”.