- Giovanni Martemucci
- Sabato, 23 Dicembre 2017 11:05
Si riapre il dibattito sul futuro di Piazza della Visitazione a Matera alla luce del progetto che dovrebbe essere presentato da Invitalia, ma del quale non si conosce ancora alcun dettaglio. Si sa solo che della progettazione se ne occuperà l’architetto Stefano Boeri.
L’affidamento all’architetto milanese per la progettazione di Piazza della Visitazione dovrebbe essere a titolo gratuito. Ma non si sa molto altro. Anche se appare strano che un architetto si offra di progettare gratis. Peraltro appare svilente nei confronti dei colleghi anche dal punto di vista deontologico. Lavorare gratis dovrebbe essere un ossimoro che viola anche le regole deontologiche della professione di architetto. Ma aldilà di questo si sa poco in generale del nuovo assetto di questa importante piazza. Con una dichiarazione di alcune settimane fa, il sindaco De Ruggieri, rispondendo a critiche e perplessità dell’Ordine degli Ingegneri, ci teneva a “precisare che le progettazioni di Piazza della Visitazione e della Cava del Sole, esulano dalle competenze comunali e investono altri soggetti sui quali il Comune di Matera non ha titolo per interferire. L’unico obbligo che il Comune conserva, è di verificare le compatibilità e le coerenze dei progetti con gli indirizzi fissati e le scelte convenute”. La dichiarazione è tanto sorprendente quanto politicamente inaccettabile e giuridicamente discutibile. Piazza della Visitazione, per la classificazione che le riserva l’attuale Piano regolatore della città necessita di una pianificazione, che è riservata al Comune o può essere oggetto di specifica e articolata convenzione con i privati. La progettazione di dettaglio è subordinata a questa preliminare operazione di natura urbanistica. “Non è certamente un caso - affermano i consiglieri comunali Angelo Cotugno e Michele Paterino della lista civica Matera Capitale- che il Comune di Matera, nell’ottica di riprendere e valorizzare importanti e qualificati apporti professionali, derivanti dal concorso di idee del 1988/1993, conferì nel 2000 la redazione del piano particolareggiato di piazza Matteotti ai primi due classificati in tale concorso. Perciò sarebbe stato saggio e razionale, come avevano proposto qualche mese fa i gli architetti Acito, Lamacchia e Rota, riprendere quel lavoro, che peraltro è stato già all’epoca retribuito. Si riattiverebbero riconosciute e qualifcate competenze che già si sono cimentate nello studio e nella progettazione del luogo, magari integrandole con l’ausilio anche di quelle già utilizzate in materia di mobilità, percorrendo così una strada che consentirebbe di coniugare qualità della proposta, trasparenza nell’affidamento dell’incarico, celerità nel suo svolgimento”. Gli interventi peraltro non potranno non tener conto del carico edilizio nel frattempo realizzato, della esigenza storica di ricucire città vecchia e città nuova, della designazione a Capitale europea della cultura, della sensibilità ambientale nel frattempo cresciuta e radicata. Storia, cultura e natura, unitamente alle esigenze di mobilità, dovrebbero ispirare il nuovo piano. “In ogni caso -continuano i consiglieri- è inaccettabile l’abdicazione del Comune a sue inderogabili competenze. Pertanto, invitiamo il Sindaco a riappropriarsi dei compiti che sono propri dell’Amministrazione e ci adopereremo perché tempestivamente venga riportata la questione in Consiglio Comunale E’ il modo per riprendere il dibattito pubblico che associazioni e singoli avevano avuto il merito di rilanciare nella primavera scorsa. E’ la strada per evitare che questa straordinaria opportunità di protagonismo della città venga vissuta con assurde rinunce, rassegnate espropriazioni, colpevoli silenzi”.